Commissario ci spieghi! Anzi, Commissari e sub-commissari (Fabbricini, Costacurta e Di Biagio) spiegateci: l’Italia – l’Italia dolorosamente eliminata dai Mondiali, l’Italia che ha cacciato il Tecnico e il Presidente protagonisti di quella disfatta, l’Italia che “guarda al futuro – stasera affronta l’Argentina ripartendo quasi esattamente dallo stesso punto e con gli stessi uomini (sette su undici e sarebbero stati otto se Chiellini non fosse infortunato) che erano stati protagonisti dello storico smacco di quattro mesi fa?
Qualcuno se l’è presa, solo e un po’ ingenerosamente con Buffon (che in fondo si è disciplinatamente messo a disposizione di una convocazione, anche se forse avrebbe dovuto dare lui stesso un contributo di coerenza sapendo perfettamente che non sarà il portiere del futuro), ma è tutto il progetto-surplace che rende attoniti. Nel 1974, dopo l’eliminazione dei Mondiali di Germania, Fulvio Bernardini spazzò via in un colpo solo Mazzola, Riva e Rivera e cominciò a plasmare il gioiello che affidò a Bearzot; nel 1986 Vicini, chiuso il grande ciclo del “Vecio”, praticamente promosse in Nazionale tutta la sua Under 21 (e che Under 21!); in tempi più recenti Prandelli dopo Sudafrica 2010 ripartì con 7-8 uomini nuovi investendo, a torto o a ragione, su Cassano e Balotelli (ignorati da Lippi). Meno clamoroso l’ingresso di new entries fra Prandelli e Conte, ma in quel caso ci fu un potentissimo cambio di “manico”: tanto più che all’epoca eravamo davanti a una generazione ancora integra con cui lavorare a breve in prospettiva-Europei e a medio in prospettiva-Mondiali.
E invece che senso ha l’ammuina di stasera? Si cerca il risultato onorevole (che Dio ce la mandi buona)? Si vuole dare il contentino ai reduci? Si vuol cinicamente capire quanto valga Di Biagio, che dunque si illude e si affida all’usato sicuro (?) nella speranza di una conferma? O più semplicemente non si ha la minima idea di che direzione prendere?
Stasera la Nazionale italiana del domani sarà tutta in panchina, non in campo! Siamo certi che sia il posto giusto per “fare esperienza” e guardare al futuro? Vista così, con tutti gli auguri e gli incoraggiamenti del caso, più che una Nazionale del Passato sembra un Passato di Nazionale. Insomma, una minestra riscaldata